By Bitcoin Rivista - 7 mesi fa - Tempo di lettura: 8 minuti
Bitcoin Come base per la costruzione della comunità
Community is crucial and that never has been clearer to me than it was this last month, as wildfires claimed 10,000 hectares of the area around my home, leaving many people with nothing except the clothes they were wearing when they escaped.
Al culmine, il nostro incendio è stato combattuto dai vigili del fuoco di tutto il Portogallo. Alla fine prevalsero più di mille uomini, 400 camion dei pompieri e 14 aerei. Abbiamo osservato l'enorme pennacchio di fumo e nessuno di noi ha dormito molto per le quattro notti in cui è bruciato, osservando un bagliore arancione che si avvicinava illuminare il cielo. Sulla sua scia, ora che i vigili del fuoco hanno completato l'eroico compito di uccidere il drago di fuoco, è la forza della comunità che sta venendo alla ribalta.
Amongst the local small businesses, there is an almost festive atmosphere. Stories of last minute escapes are shared by those affected, damages are compared. Together, we take reckoning of what has been lost and celebrate the small victories over the fire. A home saved here, a family reunited with their livestock and pets there, a house not touched by the flames even though everything around it has burned.
People have poured in from far and wide to volunteer. Donations of food, clothing and household items are piled high against the back wall of a local restaurant and shared out amongst those who need them. Gender roles seem to be falling naturally into place amongst the volunteers, with the men mostly taking the heavy tasks of clearing scorched earth and charred trees to clear the way for people to start rebuilding and the women cooking for the teams of men and the families who have lost their homes. Now, a month on from the fire, the progress is very visible. Fallen roofs have been shovelled up and cleared, structures checked and cleaned in preparation for placing new beams and rebuilding. The melted pipes of irrigation systems have been pulled out of the ground and taken away. Personal possessions have been sifted through and what can be saved has been secured. We have received excellent information sessions on how to go about managing burned land, what to clear, what to leave, how to prevent land erosion and when and how to start replanting. With the first rain of the autumn coming in strong, the first sign of green is already showing again all over the blackened landscape.
A dear friend of mine, herself a dedicated bitcoiner, put it beautifully in a message to me when I told her how overwhelming it is to see people coming together this way. “This is what people do when they govern themselves,” she wrote, “It’s beautiful.”
Mai furono pronunciate parole più vere. Non credo di aver mai visto prima una comunità entrare in marcia così facilmente. Nei paesi – come la maggior parte dei paesi europei – dove i governi funzionano ancora almeno in una certa misura (si potrebbe sostenere che funzionano troppo) molte persone sembrano aver perso il contatto con la comunità. Mentre un tempo le chiese avrebbero fornito i capisaldi di questo collegamento, la maggior parte delle persone non è più affiliata ad alcuna associazione religiosa e se chiedi loro della loro comunità o “tribù”, la maggior parte non riesce a trovare una risposta. Parlano di un gruppo vagamente composto da colleghi di lavoro, compagni di sport, amici che non sono necessariamente vicini e vicini con cui condividono un legame di prossimità per lo più casuale. Il tessuto delle nostre società è ormai una trama aperta e molti individui semplicemente scivolano attraverso di essa nell’isolamento, aggrappandosi solo a pochi fili qua e là.
Da una prospettiva storica e sociologica, la perdita della comunità è profondamente preoccupante. Gli esseri umani non hanno formato comunità per divertimento. Non ci siamo riuniti in gruppo perché era più divertente cacciare o presidiare i bastioni del castello con un amico (anche se probabilmente era anche quello). Nel corso della storia umana, indipendentemente dall’epoca o dall’ambiente geografico, gli esseri umani si sono raggruppati perché insieme siamo e siamo sempre stati più sicuri, più efficaci e più capaci di influenzare il nostro contesto a nostro vantaggio, sia che si tratti di combattere un incendio, un attacco nemico o esagerazione politica. A rischio di sembrare uno slogan politico, insieme siamo davvero più forti.
Le donne svolgono tradizionalmente un ruolo cruciale nel creare e unire le comunità, in gran parte perché sono socialmente e biologicamente molto incentivate a farlo – il primo protettore di una donna per se stessa e i suoi figli è ovviamente il suo uomo – ma al di là di lui o in sua assenza è lei comunità che è la sua seconda linea di protezione e su cui fa affidamento per sicurezza e aiuto nei momenti di bisogno. Si potrebbe sostenere in modo convincente che è il crollo della comunità ad essere, almeno in parte, responsabile delle statistiche alle stelle di depressione e ansia tra le donne di tutte le età, ma soprattutto tra le generazioni più giovani nel Nord Europa e negli Stati Uniti. I social media sembrano replicare una comunità di orde di follower, ma come sostituto semplicemente non bastano, fornendo solo dipendenza dalla dopamina invece di una connessione genuina. Dal punto di vista della salute mentale, la perdita della comunità è altrettanto disastrosa quanto lo è se vista attraverso una lente storica e sociologica.
Ovviamente, non sono solo le donne ad essere vulnerabili a questa catastrofica recessione. Indipendentemente dai sessi, le statistiche sulla cattiva salute mentale, tra cui isolamento, depressione, suicidio e dipendenza, rendono ancora più deprimente la lettura e la loro crescente frequenza, nonostante la crescente facilità di vita per la maggior parte delle persone nel mondo sviluppato. È la mancanza di comunità che sta lasciando un tale vuoto nella vita delle persone, soprattutto la mancanza della consapevolezza di contribuire a una causa più grande del proprio benessere personale. Forse è ingenuo, ma non posso fare a meno di pensare che fondare e stimolare attivamente la crescita delle comunità locali potrebbe avere un potenziale incredibilmente rigenerante per il nostro benessere collettivo.
Which is just one of the reasons that it is so incredibly heartening to see a community here in full strength, drawing together to support and provide for one another, each member contributing what they have to offer. For some it’s money, which is being channelled straight into providing emergency relief or donated to the people whose livelihood was dependent upon their home. For others, it’s muscle and machine power, in chainsawing, clearing and cleaning. A few people have dedicated their time to coordinating the influx of volunteers. For those of us who have no idea how to wield a chainsaw and whose lack of muscle power threatens to make us more of a hindrance than a help on the front line of the clear up, it’s kitchen duty, providing food for those working and those in need. That community is vital on all the levels of Maslow’s pyramid of human needs is clearly exemplified in the wake of our fire.
Ma come procedere per reintrodurre i semi e le radici della comunità in altri luoghi, dove con la perdita di una fede condivisa e di relazioni sociali competitive in tutti gli aspetti della vita, è andata perduta così a lungo? Possiamo noi come individui e famiglie favorire questa crescita?
Come un compagno bitcoiner, I think you know what I would propose. Besides its myriad other aspects, Bitcoin provides a unique foundation for community. We’ve all experienced it if we have attended Bitcoin events; I’d bet my bottom dollar (if either you or I still believed in the value of the dollar) that you had more in common with the person you had a five minute chat with in the queue of the bathroom at the Bitcoin conference than you do with your co-workers, who you have known and worked with for years.
Bitcoin is about shared values and a shared knowledge that the system we are living under just doesn’t work. Its capacity to lay the foundation for community (not to mention the rest of its cornucopia of economic, technical, social and philosophical gifts) is second to none. A community based around Bitcoin is a whole new and unique model which has the potential to fill the void which other failed (fiat) models of community have left.
Those of us who choose to already experience some of this Bitcoin community through Telegram, Twitter and Nostr. Amongst other Bitcoiners, we can, to put it simply, just go ahead and skip the small talk. Mostly, we’re all aware of the role governments, big pharma, mainstream media and the food giants play. Once these issues are no longer a topic of conversation, it’s beautiful to watch what emerges – we’re all pretty much in agreement about what has broadly gone wrong in the past so we tend to focus on the future. These conversations are incredibly valuable. I, for one, love the thought provoking contact and the sense of online community – but there’s the danger that those online communities and the people with whom I socialize and the businesses from whom I buy the goods I need in daily life can feel like two separate worlds. It takes some steps to bring those two worlds together but I do feel that they are very much worth taking. Shared values make for strong bonds and as you build a Bitcoin community around you, you get to experience the luxury of this.
Delivering regular Bitcoin education sessions and watching as businesses around me start to accept Bitcoin is, for me, planting the seeds of a whole extra layer of community. It could be said that we have an obligation – not only to ourselves and our families, but to our communities, to seed and foster the growth of new, Bitcoin based communities. Doing so will bring us huge benefits. Not only will we be able to transact and save in real money amongst ourselves, building parallel economies which are uncensorable and tailor made to fit our own needs (because we are incentivized to orange pill businesses we most want to buy from), we will have access to the social, philosophical and even moral benefits that being part of a true community brings and which most of us have never yet fully experienced.
Può Bitcoin lead us back to a golden age of community, where all of us can experience these benefits? I think the answer is that it probably can. Some of the green shoots of it can already be seen growing out of the ash left by the collapse of fiat models of community. So if I may be so bold as to offer you some advice – go out there to that shop, restaurant or bar you go to often and say those magic words: “Do you accept Bitcoin ancora?"
Questo è un guest post di Holly Young. Le opinioni espresse sono interamente proprie e non riflettono necessariamente quelle di BTC Inc o Bitcoin Rivista.
Fonte originale: Bitcoin Magazine